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domenica 24 febbraio 2013

Delusione gastronomica.

Sono relegata a casa di mia madre, malata, con la piccolina, malata anch'essa.
La connessione via cellulare e opzionale.
Nevica tanto qui, bianchissimi fiocchi che accompagnano la mia malinconia.
Sento la mancanza di casa mia, dei miei gatti, del lettone.
Dell'odore di casa mia.

Ma questa profonda delusione ve la debbo comunicare.
Giovedì scorso, dopo una giornata densa di impegni e di sali scendi umorali ho deciso di andare a trovare i miei gelatai di fiducia.
Questa gelateria, storica nella mia zona, ha circa 50 anni ed è gestita dai figli del primo proprietario.
Fanno un gelato incredibilmente buono.
Gusti originali ma rotondi, corposi, appaganti.. Anche, e soprattutto, con un occhio al gelato per gli intolleranti o i vegetariani.
Squisitezze ricercate come il fondente 90% con pere Abate caramellate o il "tutto riso" fatto con quel tipo di latte, riso lessato in chicchi e canditi fatti da loro.
Entriamo, con l'acquolina, aspettandoci la solita coppa da 2,50€, gigante. Un pasto godurioso.
..Il primo passo oltre la soglia ci lascia basite. Tutto l'arredamento è cambiato, o meglio, sono cambiati i colori e alcuni particolari ma tanto fanno questi rimaneggiamenti. Saluto il titolare, facendogli i complimenti poiché effettivamente l'arredamento anni '70 era usurato e spoglio, anche se pulito.. E scopro il dramma.
Non fanno più gelati.
Attimo di dolore profondo.
"I gelati non vanno più, cara. Noi li facevamo senza lesinare sulla qualità e oramai la gente preferisce il confezionato, costa meno."
Dolore davvero. Per tutto quello che questo significa, oltre alla perdita di una professionalità e una storia, oltre alla perdita di una memoria, oltre alla sconfitta economica ora la mia gelateria del cuore è un bar. Senza nessuna connotazione particolare. Chiude alle 20. Apre alle 8. Fine.
Un mare di ricordi, dall'infanzia in poi, un luogo d'incontro per le mamme del quartiere che portavano tutta l'estate i bimbi a fare merenda. Un luogo tranquillo e sereno.
Cose che si perdono e uniformano in quello che è il trend economico attuale.
Mia figlia ci è rimasta molto male ma quello che mi ha detto è stato: "dai mammina, sorridi!" dovevo avere la faccia triste.
Ci siamo attardate a chiaccherare con il proprietario, è arrivato il fratello, caro amico che come mi vedere capisce l'andazzo e mi fa segno di andare di là in rosticceria.
Arrivo, mi sorride e dice solo: "andiamo male, stiamo cercando di.. salvarci.". Era chiaro, era scontato. è difficile da dire e da accettare, perché certe cose sono lì da sempre, sono un punto fisso e non dovrebbero scomparire per necessità, non dopo una vita di sacrifici.

Ed altre due donne sono state vittima di femminicidio, una lotta ancora a dire il vero e spero con tutto il cuore che si salvi.
Ed altri uomini non sono stati capaci di dialogare ma si sono avvalsi della facoltà di far tacere. Per sempre.
Che tristezza nel cuore.

2 commenti:

  1. Ciao Farfy, per riprenderti dalla delusione gastronomica passa da noi a ritirare il tuo premio, ci abbiamo preso gusto! http://cecieviola.blogspot.it/2013/02/grazie-elena-abbiamo-un-altro-premio.html
    Ciao, un abbraccione e a presto

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    Risposte
    1. Cara Cecilia,
      sono ko questa settimana.. Dopo le varie influenze di Picci e Mammà ora tocca a me e speriamo non finisca come a settembre che poi me la sono "tirata dietro" fino a metà novembre inoltrato! Che rottura di scatole!!! Ho un mal di testa che non se ne può più.
      Oggi posto un qualcosa e domani, sperando di essere più lucida, passo da te. Tante coccole a vuoi due donne speciali! <3

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Grazie per il tuo commento! è sempre bello confrontarsi.. =^.^=