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martedì 23 ottobre 2012

Sacchetti e sacchettini.

Or bene, io comprendo ed approvo con tutto il cuore che abbiano eliminato i sacchetti di plastica dai supermercati ma ho 4 domane.
1. Perchè i sacchettini per la frutta, nel reparto self service, sono di plastica?
2. A cosa serve eliminare gli altri e tenere quelli? (che tanto la gente usa e preleva liberamente e che finiscono nelle discarichi ed inquinano come quelli vietati per legge..)
3. Perchè i sacchetti di carta che forniscono, che si spara siano ottenuti con vera carta reciclata e non solo di color marroncino perchè costa sbiancarli.. Si rompono solo a guardarli? Per non parlare di quelli in mater-bi che durano dalla cassa alla macchina e sono già distrutti.
4. Perchè ci impongono di comperare, per evitare i sopracitati sacchetti di carta fragili, borse che nel 95% dei casi sono di PLASTICA e che anche se durano più dei sacchetti (il che è tutto da vedere, io li riutilizzavo molte volte!) non sono biodegradabili?

Debbo assolutamente cancellarmi dalla fronte la scritta "babbea" perchè mi sa che chi ha fatto tutta la legge che regola la questione "sacchetti della spesa" l'abbia letta!!!

Io non ho formule magiche per capire come risolvere la questione ma di certo coloro che nella vita, per lavoro o passione, se ne occupano avranno delle soluzioni veramente attenta alla Natura.
Non ci credo che il solo togliere la busta di plastica sostituendola con gli scarsamente adoperati sacchetti di carta o con le borse di plastica sia la soluzione.
E poi, le bustine della frutta/verdura, vogliamo parlare di quanti, ieri all'Esselunga ho visto farne scorta? Gente che si infilava interi rotoli di sacchetti in borsetta!

Non lo so.. Solo ogni tanto mi sento presa per i fondelli un pò troppo e con troppa arroganza.
Su facebook è nato anche un gruppo, una provocazione (spero) vista l'eleganza con cui è proposta..
www.ilfattoalimentare.it ne fa diversi articoli:
Qui uno che mi ha inorridito, infatti dice che i sacchetti in polietilene addittivato non sono biodegradabili.
Certo che bisogna cambiare, certo che si deve smettere di inquinare ma come si fa a pensare di prenderci sempre per il naso e di non offrire alternative pratiche che incentivino davvero l'ecologia spicciola, quella di tutti i giorni, quella che ognuno di noi cerca di fare?
Siamo i soliti che cercano scorciatoie con nomi affascinanti. E non risolvono mai.


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