Scarlett, allo scoppio dell’incendio, si era precipitata
nell’autorimessa, ed era andata avanti ed indietro cinque volte per
trasportare tutti i cuccioli fuori, correndo sui tizzoni ardenti e
vedendoci sempre meno.
Quando David la depose in una cassa insieme ai cinque gattini (di quattro settimane), “la gatta, non vedendoci, li contò toccandoli con il muso” e, quando si accorse che c'erano tutti e 5, finalmente si tranquillizzò e iniziò a fare le fusa.
David Giannelli (che disse: “Tutti qui sanno che qualsiasi cosa posso fare per gli animali, lo faccio...) la portò immediatamente alla North Shore Animal League di Port Washington, a Long Island. I veterinari la trovarono così: Scarlett aveva le palpebre interne molto gonfie, l’epidermide gravemente ustionata, parte del pelo bruciata, i cuscinetti delle zampine ustionati, come pure le orecchie e le mammelle. Le sue possibilità di sopravvivenza erano incerte, come quella di tornare a vedere.
I medici la misero in una camera iperbarica con i suoi piccoli, ed un’altra volta lei li contò con il muso e poi li leccò tutti: alla fine, si distese su un fianco e li allattò, lasciandoli succhiare il latte dalle mammelle ustionate.
Tutti i mici, mammina compresa, si sono poi salvati.
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David Giannelli (che disse: “Tutti qui sanno che qualsiasi cosa posso fare per gli animali, lo faccio...) la portò immediatamente alla North Shore Animal League di Port Washington, a Long Island. I veterinari la trovarono così: Scarlett aveva le palpebre interne molto gonfie, l’epidermide gravemente ustionata, parte del pelo bruciata, i cuscinetti delle zampine ustionati, come pure le orecchie e le mammelle. Le sue possibilità di sopravvivenza erano incerte, come quella di tornare a vedere.
I medici la misero in una camera iperbarica con i suoi piccoli, ed un’altra volta lei li contò con il muso e poi li leccò tutti: alla fine, si distese su un fianco e li allattò, lasciandoli succhiare il latte dalle mammelle ustionate.
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