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martedì 2 aprile 2013

Single.

Venerdì sera sono uscita con tre amiche.
Un pub con cucina, un locale dove mangiare come un altro, il dopo cena a ballare...
Ok, ok, a fianco a noi c'era il big gim che mangiava ma non mi ha fatto ne caldo ne freddo.
A dire il vero l'ho guardato ma era come guardare una bella macchina da corsa. Un'emozione fine a se stessa.Una serata serena. Divertente. Piena di chiacchiere a volte sciocche a volte profonde. Bella.
Quello che pensavo conversando con le mie adorabili accompagnatrici era che forse è il caso di sondare le ragioni del mio essere Single.

Beh, daltronde ogni tanto ci penso, oramai è parecchio che navigo in questa vita da sola.
Ci penso anche per la mia bimba, pure se mi rendo conto che è serena e intimamente felice.
Ma non posso fare a meno di chiedermi se sto facendo le scelte giuste e se mi manca qualcosa a livello affettivo ma anche relazionale. Allora mi indago, mi pongo domande e cerco d'essere più onesta possibile con me stessa. Cerco di capirmi ma anche di indovinare gli stratagemmi che la mia mente si inventa per by-passare i problemi e la verità.
Scavo, fino alla cantina e oltre.. giù fino alla ghiacciaia dimenticata nel silenzio.
Certe volte mi soddisfo, certe altre risalgo in superficie col fiato corto e la sensazione di essermi presa in giro ma su qualcosa sono sempre soddisfatta: ci provo a capirmi e qualcosa di me la so, oramai.

Che cosa siamo noi donne, però! Tutta la vita a sognare il principe azzurro, per attitudini o per condizionamenti e poi arriva il momento di avere una famiglia e magari ci rendiamo conto che .. ma anche no!
Ecco, io sono un "ma anche no". Una donna che non vuole complicazioni, pratica, esuberante e soddisfatta della sua vita per come è ora.
Certo, le emozioni dell'Amore.. Mhmmm.. no. Meglio la felicità serena e tranquilla di ogni giorno, meglio vivere senza alti e bassi ma con la certezza della gioia semplice, quella che ti riempie la vita, quella che ti appaga senza fuochi d'artificio.
Mi chiedevo se fosse paura.
Ho scoperto che non lo è. Quando si raggiunge una condizione di serenità è difficile poi abbandonarla per fare un salto nel buio. Ci puoi, e devi a mio avviso, provare a vent'anni, a trenta.. Ma dopo? Ha davvero senso mettersi in discussione ad ogni passo e sfidarsi con le probabilità di fallire e dover ricominciare a cercare un equilibrio?
Se sto bene, tutto va bene, sono circondata da persone felici la mia domanda è: perché cambiare?
Forse sono ingenua ma quello che ho mi basta e mi appaga.
Ho ottenuto dalla vita quello che cercavo. Certo, posso migliorare ma partendo da una base solida che non voglio mettere in discussione ne rischiare di far vacillare.
Sarebbe bello solo viaggiare di più. Ma non è detto che non accada.

E dopo gli stravizzi Pasquali, i pesci d'Aprile a "pasquetta" e il senso profondo di queste feste espresso in un sentimento di commozione e considerazione di Fede.. Posso dirlo:
io sono Felice.
Il mondo comincia qui.


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