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sabato 1 settembre 2012

Inutile negarlo...

Continuo a pensare alle vacanze.è una seccatura, se le ferie sono belle, tornata a casa vivo una sensazione di abbandono.. Come uno strappo nella stoffa dell'anima. Una sensazione indefinita di nostalgia, pèrivazione, tristezza e sconforto. Ovviamente attutite da un'ottima tazza di caffè!
Se invece vacanze sono state brutte si soffre in attesa delle sucessive, accrescendo in modo esponenziale l'attesa (il che di per se è un errore gravissimo!), si strepita malinconici e pieni di rabbbia per la defraudata serenità, per il riposo scomposto e i soldi buttati!
Insomma, mai contenta.. Parrebbe.
La cosa non è tanto semplice.
Magari lo fosse, schedarsi in due parole, riconoscersi e riconoscere negli altri l'intimità dei sentimenti così,m semplicemente, senza patimenti, schietto, chiraro. Eccomi. 
Ahhh, che utopia piena di poetica!
Eh, no! Perchè, tornando a bomba, il post vacanza è un periodo di adattamento che, invecchiando almeno per me, lascia una sensazione di .. perduto.. Come inanellare un prestigioso o periglioso risultato dopo anni di fatica e abnegazione. Poi, passata l'euforia del momento, ci si sente persi.
Eccomi, di fronte a questo panorama infinito di possibilità, di percorsi sospesi dal periodo vacanziero, di quesiti, probbabilità e opinabili certezze.
Temo, con realistico sentire, che sia questo il punto. La vacanza è finita, in senso temporale, ovvero ha un inizio ed una fine. è una certezza quasi totale di alcuni capisaldi (ci sarà il mare, ad esempio o la montagna, ci saranno le pinete e i chioschi di gelati.. cose così.. di cui si ha conoscenza, di cui ci si fida...) e ci da sicurezza.
Ad oggi io sono piena di dubbi, quesiti, sensazioni di aspettativa rotte dall'ansietà dell'inconoscibile... ed invece le vacanze, piacevoli, sono state così rassicuranti...
Futuro, perchè sei sempre così fosco? ..segue..

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