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giovedì 8 settembre 2022

The London bridge Is down!

Che era una giornata schifosa, di addii e rimpianti lo si era capito fino dalle 02:37 di notte.

Il resto è venuto di conseguenza, come lo srotolarsi di inevitabili ierture, di cui si sentiva il vago olezzo.

Ci vogliono circa 30 secondi per dire (o peggio, scrivere) una stupidaggine ma ben 70 per lasciare tracce di serietà e coerenza.

Mi mancherà, quella figura silenziosa ma enorme, che tanto aveva visto e tanto aveva capito. ..e sono un po' invidiosa per tutta quella conoscenza. Sono albe che non torneranno più.

Grazie, Ma'am, per tutto l'impegno che ci hai sempre messo. In tutto.



giovedì 23 aprile 2020

Nel silenzio.

Non voglio nominarti, maledetto male, che mi consuma e abbatte. Non voglio darti l'esultanza di un nome, che ti qualifica e rafforza.
Non vincerai.
E in questo gioco di speranze e battaglie, io sarò alla fine l'unica a mantenere la dignità.

Fiduciosa in te..

Certe volte mi perdo. 
Lascio che le mie debolezze minimo l'ottimismo e demilsco le cose buone che ho intorno.
Avere dubitato di te, che sei una mia parte, mi fà vergognare.

martedì 3 marzo 2020

Il coraggio di dire basta!

Cosa serve per crescere? Guardare in faccia ciò che teniamo e provare ad affrontarlo.
Paure, conflitti interiori, dolori, ferite, torti, bugie, rimorsi, solitudine, tradimenti, delusione, abbandono...
Cosa ha portato la nostra trada così lontano dai nostri traguardi? Probabilmente una o più (forse tutte) di quelle brutte parole lì. Quelle che tacciamo e che neghiamo.. Quelle che non ascoltiamo o facciamo finta che non esistano..
Quelle che in realtà ci fanno essere prigionieri di noi stessi.

Sto affrontando una grande e dolorosa delusione.
Forse la peggiore della mia vita.
Lotto e non vengo capita ma ci stà, perché è un mio problema. Mio nel senso che io l'ho creato, nutrito a dismisura e poi ho dovuto farci i conti.
Brava me.

domenica 14 aprile 2019

La lunga strada verso casa..

Buongiorno, ogni tanto ritorno con accesa nostalgia.

In questo periodo sono molto, molto stanca. No, non di quella stanchezza fisica, a volte salvifica perché ci permette di misurare i nostri limiti, no.
Sono stanca di come gira questo mondo, della leggerezza sulle cose importanti contro alla puntigliosa pedanteria per le stupidaggini.
Sono stanca di chi non si mette nei panni degli altri ma si erge a giudice senza aver capito alcun che.
Sono stufa dell'educazione che c'è in giro.. troppo, troppo, troppo poca.

Che dispiacere vedere tanta pochezza, anche insegnata, acclamata, applaudita, che dilaga..

Oggi è così, mentre in un piccolo stand sotto la pioggia, amici impavidi vendono piantine per sostenere il telefono azzurro.
Che stanchezza.

martedì 24 aprile 2018

Odio le stelle.

Leggevo, sul noto social network, una frase su chi ama i cieli stellati. Bellissima foto a coronamento della sentenza poetica.
Bene.

Io le odio le stelle. La loro immensità e bellezza (intrinseca, pure) mi schiaccia.
Mi atterrisce. Mi comprime sul terreno, dandomi il senso dell'infinito piccolo che sono.
Le stelle ci danno la misura della nostra pochezza; rispetto all'infinito, rispetto al mondo, rispetto allo sconosciuto e inconoscibile, rispetto al tempo.
E qui la cosa si fa difficile, si ingarbugliano i sentimenti ai pensieri, sorge il disagio, come una luna troppo grande dai contorni rarefatti.
Il tempo tanto amato. Così avaro e spaventoso.. Il tempo che ci ignora, come benevolo ci ignora il firmamento.
È se mi sdraio, sulla terra, nella terra, il peso di tutto questo mi fa scomparire fra la polvere, diventando parte immota del paesaggio.
Appiattita, muta e affascinata fino allo stremo, fatico a chiudere gli occhi. Per non lasciarmi sfuggire un solo istante di perfezione eterna.

lunedì 22 agosto 2016

100 anni..

Incredibile quanto sia lontano anche solo pensarlo.
100 anni fa nasceva mia nonna.
Oggi.
Da pochi anni è mancata e, si, mancata è esattamente la parola giusta. Manca ogni giorno.
A me. Eravamo tanto diverse eppure tanto unite.
E lei era una vera artista del vivere. Una donna sola che nel 1951 andava, con una tenda canadese sotto braccio, da Milano a Barcellona per vedere il suo torero preferito.
Ok, ok, odio le corride anche io.. Ma il punto non è questo.. Il punto è che in quegli anni le donne facevano scandalo anche solo se andavano in bicicletta, figurarsi girare da sola per Stati stranieri in tenda! Inconcepibile. Rivoluzionario.
Ecco, lei era così: rivoluzionaria.
Dentro. Profondamente. Con una caparbietà e una umiltà uniche.
Mia figlia è come lei.
E io ancora oggi sono ammirata, nel pensarla.. E mi rammarico di non aver saputo chiederle di più, vincere la sua riservatezza era quasi impossibile.
Lei era.
Bella di una fierezza che rende regine.
Mi manca da impazzire. <3
Buon compleanno, nonna Diana.